A fine anno, alcune fototrappole hanno ripreso una tigre all’altitudine di 3.165 metri nel Nepal orientale
Questa notizia batte il precedente record di inizio 2020, quando una tigre era stata ripresa a 2500 metri nel Nepal occidentale, ed evidenzia la necessità di mappare tutti i potenziali habitat delle tigri lungo la catena montuosa settentrionale dell’Asia meridionale, nuova frontiera per la conservazione della specie
Un nuovo record per le tigri in Nepal. A fine anno, infatti, alcune fototrappole hanno ripreso una tigre all’altitudine di 3.165 metri nel Nepal orientale.
Si tratta di una scoperta sensazionale, che supera il precedente record dello scorso aprile, quando nella porzione occidentale dello Stato fu individuato un esemplare della specie a 2.500 metri di altitudine.
Le tigri sono in grado di sopravvivere nelle calde giungle tropicali del Sud-Est asiatico, come nelle fredde foreste dell’estremo oriente russo e alle elevate altitudini rocciose dell’Himalaya, aree con aspetti climatici estremi. Ma ancoraoggi la tigre è una specie la cui sopravvivenza dipende dagli sforzi di conservazione, che garantiscano un habitat sicuro e un’elevata presenza di prede.
Sabita Malla, biologa che si occupa di fauna selvatica del WWF Nepal, racconta che il gruppo che si occupa della conservazione delle tigri è rimasto positivamente sorpreso dalla notizia: “Eravamo stati altrettanto entusiasti quando nell’aprile del 2020 il Nepal fu riconosciuto come ‘terra di tigri d’alta quota’, grazie alla scoperta di una tigre a 2.500 m di quota nelle montagne boscose di Dadeldhura, nell’estremo ovest del Nepal. La presenza di una tigre a 3.165 m nella parte orientale del Paese, rappresenta ad oggi la segnalazione altitudinale più elevata per la specie in Nepal”.
La fototrappola che ha immortalato la tigre era una dei 20 apparecchi posizionati nella zona della Red Panda Network, montati per monitorare i movimenti di dieci panda rossi selvatici dotati di collari satellitari GPS. Questo avvistamento della tigre porta a 8 il numero totale di specie di felidi nel paesaggio del Kangchenjungatra: ad oggi è infatti accertata la presenza di leopardo, leopardo nuvoloso, leopardo delle nevi, gatto dorato asiatico, gatto leopardo, gatto della giungla e gatto marmorizzato.
“Questa scoperta di un’altra tigre d’alta quota in Nepal evidenzia la necessità di mappare tutti i potenziali habitat delle tigri lungo la catena montuosa settentrionale dell’Asia meridionale, in quella che è una nuova frontiera per la conservazione della specie”, afferma Stuart Chapman, Tigers Alive Initiative Lead del WWF.
Potrebbero essere molte le ragioni di questa espansione della tigre verso quote più elevate. Ad esempio, i conflitti con le attività umane o le pressioni del bracconaggio potrebbero costringerle ad allontanarsi, e i cambiamenti climatici potrebbero incoraggiarle a spostarsi verso nord e verso quote più elevate. Gli habitat forestali delle montagne nepalesi possono infatti fungere da rifugio climatico per la tigre e per molte altre specie a rischio.
Sono però indispensabili azioni proattive per garantire la protezione delle tigri, anche attraverso il monitoraggio delle specie preda e la sensibilizzazione delle comunità locali e dei funzionari del governo locale, al fine di favorire la coesistenza tra tigre e uomo. Anche la collaborazione transfrontaliera diventa una parte fondamentale delle iniziative per la conservazione della specie in tutto il suo areale.