MEDITERRANEO, UN MARE DA SCOPRIRE
Ecco i vincitori del concorso fotografico di WWF SUB
Durante la Campagna GenerAzione Mare dell’estate 2020, WWF S.U.B (Save Underwater Biodiversity, la community del WWF dedicata alla tutela della biodiversità marina che comprende amanti del mare, subacquei e diving), ha lanciato il concorso fotografico ‘Mediterraneo, un mare da scoprire’patrocinato dall’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee e organizzato con la collaborazione dell’Acquario di Genova, della Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee – FIPSAS e dell’associazione 5 Terre Academy.
Ora la giuria ha decretato i vincitori, premiati con il “celebre” Pandino di cartapesta che il WWF consegna ai suoi partner e testimoni più attenti alle tematiche ambientali e la pubblicazione delle foto sulla rivista Panda digitale,
Il concorso è stata una perfetta occasione per scoprire e far conoscere la grande biodiversità marina che il Mare Nostrum ha da offrire, e sensibilizzare il pubblico in merito alle minacce, provocate dai nostri impatti, che la mettono in pericolo.
Tre i grandi temi che hanno ispirato i diving, i subacquei e gli apneisti che hanno partecipato nelle diverse categorie di professionisti e amatori:
– Il Mare e il suo ambiente – nelle sue accezioni positive e negative;
– La grande bellezza – il fascino degli animali marini
– Le specie rare e aliene – le specie meno avvistate del Mare Nostrum
Nella categoria professionisti, è Alfredo Milazzo a vincere con tre bellissimi scatti. La sua foto di una Murena intrappolata in una rete nella Riserva Marina del Plemmirio (SR), immagine testimonianza del bycatch, o cattura accidentale, problema che purtroppo coinvolge molte specie del Mediterraneo, è quella che per la giuria rappresenta meglio “Il Mare e il suo Ambiente”. La foto di un Riccio reale (Sphaerechinus granularis) che sembra “fare a gara con il sole”, fotografato a Scilla, esprime “La grande bellezza” degli animali; mentre per il tema “Le specie rare e aliene” Alfredo Milazzo vince con la foto di una Murena orientale (Enchelycore anatina), fotografata nella Riserva Marina del Plemmirio, a una profondità di 15 metri. Si tratta di una specie subtropicale ampiamente diffusa nelle acque dell’Atlantico orientale, ma relativamente pochi avvistamenti sono stati registrati nel Mediterraneo.
Fra gli amatori, gli scatti vincitori a pari merito per il tema “Il Mare e il suo Ambiente” sono il sub circondato da un banco di sardine fotografato al sito di immersione “L’Isola” (Livorno) da Matteo Lascar e il Polpo comune(Octopus vulgaris) di Marta Panero. Il polpo è una delle specie che deve fare i conti con i drammatici impatti della plastica: nella foto un’esca di fondo è proprio all’entrata della sua tana. Marta Panero si aggiudica il primo posto anche per gli scatti amatoriali sul tema “Specie rare e aliene”, per aver immortalato a Capo Noli (Savona, Liguria), il raro momento in cui l’opercolo di una conchiglia è chiuso.
Vince per “La grande bellezza” (categoria amatori) la murena comune(Muraena helena) nella sua tana, circondata da talli di Caulerpa racemosa immortalata a Capo Calvo (Isola d’Elba) da Alessandra Puccini.
Questi scatti selezionati dalla Giuria saranno esposti sia virtualmente che realmente attraverso collaborazioni con i media partner, in mostre dedicate e in fiere della subacquea. D La seconda edizione del concorso verrà lanciata la prossima estate.
Roma, 16 gennaio 2021
Scheda di approfondimento
PROFESSIONISTI
Il Mare e il suo Ambiente
Alfredo Milazzo
Murena intrappolata in una rete – Riserva Marina del Plemmirio (SR) (Lingua del Gigante), 33 metri
La rete è stata calata da pescatori di frodo nella Riserva Marina del Plemmirio, in zona A – un’area di riserva integrale in cui sono vietate tutte le attività che possono recare danno o disturbo all’ambiente marino. Nella rete, sono stati trovati intrappolati anche numerosi pesci, di cui alcuni – insieme a un’aragosta, un polpo e una seppia – sono riusciti a liberarsi. Così come la murena nella foto.
Questa foto è una testimonianza del bycatch, o cattura accidentale, che coinvolge, purtroppo, molte specie del nostro Mediterraneo.
La Grande Bellezza
Alfredo Milazzo
Riccio reale (Sphaerechinus granularis) – Scilla, 6 metri
La foto ritrae un riccio reale, o riccio regina (Sphaerechinus granularis), “ancorato” al fondale roccioso. Questa specie, un Echinoderma, è diffusa nel Mediterraneo e nell’Atlantico, e vive sui fondali rocciosi e le praterie di posidonia, in genere fino ai 30 metri – ma è stato osservato anche fino a 100 metri di profondità. Le sue spine in genere sono tra il marrone e il viola, con le punte bianche bene in evidenza.
Questo riccio, nella sua posizione, sembra “fare a gara con il sole”.
Le Specie Rare e Aliene
Alfredo Milazzo
Murena orientale (Enchelycore anatina) – Riserva Marina del Plemmirio, 15 metri
La foto ritrae una murena orientale (Enchelycore anatina) avvistata nella Riserva Marina del Plemmirio, nel Mar Ionio. L’esemplare nella foto è un giovane, non più lungo di 30 centimetri. Dal caratteristico colore giallo acceso, i suoi denti sono trasparenti. Come le altre murene, è un predatore “sedentario” che aspetta le sue prede nascosto nelle cavità del fondale.
Questa specie subtropicale è ampiamente diffusa nelle acque dell’Atlantico orientale, ma relativamente pochi avvistamenti sono stati registrati nel Mediterraneo. Osservata per la prima volta nel 1980 in acque israeliane, è stata registrata nel mar Ionio per la prima volta solo nel 2012.
AMATORI
Il Mare e il suo Ambiente
Marta Panero
Polpo comune (Octopus vulgaris) – Capo Noli, 5 metri
L’immagine si compone di due elementi: il polpo e la plastica.
Il polpo è diffuso in tutto il Mediterraneo e vive nelle cavità dei fondali rocciosi, nascondendosi anche in aperture molto strette – come nel caso di questa foto. Il polpo è un animale particolarmente complesso, con i suoi tre cuori (uno principale, gli altri due vicino alle branchie) e un set di neuroni per ogni tentacolo che controlla ciascun “braccio” in modo indipendente. Specie intelligente, hanno un genoma più ampio di quello umano con 33.000 geni codificanti.Anche questa specie, come molte altre, deve fare i conti con i drammatici impatti della plastica, una delle minacce principali del nostro mare. Nella foto è ben evidente un’esca di fondo, proprio all’entrata della tana del polpo. Nel Mediterraneo, ogni anno, finiscono 570mila tonnellate di plastica da diverse fonti – e la pesca ricreativa è una di queste.
Matteo Lascar
Diver con gruppo di sardine (Sardina pilchardus) – sito di immersione “L’Isola” (Livorno), 30,5 metri
Nella foto è ritratto un sub circondato da un banco di sardine.
La sardina (Sardina pilchardus) è una specie gregaria che, in ogni stadio vitale, forma banchi di notevoli dimensioni, fitti e ordinati, che rimangono in profondità durante il giorno per risalire in superficie la notte per nutrirsi. In alto Adriatico, la sardina è un importante specie commerciale e questo stock è attualmente considerato sovrasfruttato. Uno dei problemi principali di questo stock è la cattura di forme postlarvali, commercialmente note come bianchetto, illegale nell’Unione Europea.
La Grande Bellezza
Alessandra Puccini
Murena comune (Muraena helena) e Caulerpa racemosa – Capo Calvo (Isola d’Elba), 15,6 metri
Nella foto si può vedere una murena comune (Muraena helena) nella sua tana, circondata da talli di Caulerpa racemosa.
La murena comune, o murena mediterranea, è una specie solitaria e territoriale, che in genere si trova in cavità e anfratti dei fondali rocciosi. Trascorre le ore diurne della sua tana, per poi uscire a cacciare la notte grazie al suo olfatto molto sviluppato. Questa specie è comunemente osservata con la bocca aperta, ma non è segno di aggressività – questa posizione facilita infatti la respirazione.
Di fianco alla tana della murena, sono visibili di talli di Caulerpa racemosa, un’alga verde ampiamente diffusa nelle regioni tropicali e temperato-calde. Nel Mediterraneo, però, questa specie è invasiva – e osservata per la prima volta nel 1991 in Libia (Caulerpa racemosa var. Cylindracea). Nel nostro mare, popolazioni di questa specie sviluppatesi recentemente si trovano vicino ai porti, suggerendo una sua introduzione tramite traffico navale.
Questa foto mostra la convivenza tra specie native e specie invasive nell’ecosistema marino.
Le Specie Rare e Aliene
Marta Panero
Opercolo di una conchiglia – Capo Noli, 7 metri
La rarità della foto è rappresentata dall’opercolo chiuso della conchiglia.
L’opercolo è una struttura calcarea o cornea che caratterizza molte – ma non tutte – lumache marine, gasteropodi (una classe di Molluschi). Attaccata al piede dell’animale, quest’ultimo usato per il movimento, questa struttura è usata come difesa da possibili predatori, chiudendo l’apertura della conchiglia e “sigillando” così l’animale all’interno.
Sebbene alcuni opercoli siano quasi traslucidi e di colore giallo-marrone, molti possono essere complessi e più colorati – possono avere una struttura concentrica, embricata, spirale, multispirale e altre ancora.