Yara Birkeland è la prima nave che può navigare senza marinai ne ufficiali di comando. Tutte le manovre di navigazione saranno gestite da una equipe di tecnici altamente specialistici che svolgeranno da una sala di controllo dotata di sofisticate tecnologie, su terra ferma.
Questo mercantile è lungo 79,5 metri con una stiva capace di trasportare 120 container. Il varo è previsto per il gennaio del 2020. I primi viaggi saranno nei mari della Norvegia, e trasporterà fertilizzanti dal porto di Porsgrunn a quello di Larvik, su una rotta lunga una quarantina di miglia nautiche. Il mercantile norvegese è solo il prototipo di una lunga serie di navi in grado di attraversare gli oceani in completa autonomia.
La Yara Birkeland è in grado di navigare autonomamente e di caricare e scaricare le merci in completa autonomia.
La velocità di crociera sarà di circa 6 nodi, mentre la massima di circa 13 nodi. Si può paragonare a una barca a vela di piccole o medie dimensioni; i rischi di incidenti dovrebbero – usiamo il condizionale – essere ridotti al minimo. Anche in caso di potenziale collisione ci sarebbe il tempo di manovrare facilmente.
La Yara Birkeland naviga con la sola forza di un blocco di batteria da 7/9 MWh a basso impatto ambientale. Non a caso sulla fiancata, campeggia la scritta Zero Emission. C’è l’impiego di un ridotto numero di specialisti a terra ospitati in una sala di controllo con joystick, maxi-monitor e comandi remoti.
La nave sarà dotata di AIS (Automatic Identification System), radar, LIDAR, videocamere 360° a raggi infrarossi e ogni tipo di sensore che consenta una navigazione sicura e precisa. Peter Due, il project manager di Kongsberg che si sta occupando della Yara Birkeland, sostiene che si possa individuare una lattina di birra nel mare a 150 metri.
Il sistema di riconoscimento e quello di evasione in caso di emergenza manderanno un alert in sala controllo per consentire eventualmente la guida umana remota.
Questo prototipo e stato messo in cantiere dai due colossi del settore dell’industria marittima, le multinazionali Wilhelmsen e Kongsberg, che tramite la joint venture Maritime Autonomous Surface Ship (Massterly) hanno armato la Yara Birkeland. ABov