Un’idea, un sogno. Un viaggio lungo migliaia di chilometri attraverso l’Italia, dalla terra dove vive a quella dove è nato in sella ad un mezzo davvero unico.
E’ questa l’idea che è venuta in mente a un giovane di origine calabrese trapiantato in Liguria, che immagina di raggiungere la terra tra Ionio e Tirreno in sella ad un veicolo a due ruote. Gianfranco Giovinazzo è un giovane dallo sguardo profondo, che in origine aveva in mente il progetto di aggiungere la sua terra a bordo di un mezzo da cinquanta centimetri cubici. Aveva condiviso questo sogno con un caro amico, Carlo, che si era reso disponibile a partire con due “SI” della Piaggio, lungo chilometri e chilometri di strade statali a velocità più che ridotta.
Purtroppo, l’amico si ammala e in poco tempo, una malattia terribile ferma non solo il bel progetto ma anche la giovane vita. Ed è proprio nel suo ricordo che Gianfranco sogna la traversata da nord a sud.
Lui, appassionato di Vespa ed abile meccanico immagina il lungo tragitto a bordo di questo mezzo. Ecco allora che prepara alla perfezione due PX 125, uno del 1985 ed uno del 1994, pronti per viaggiare verso la destinazione.
Adesso ha bisogno solo di un adatto compagno di viaggio, che individua in suo fratello Davide, stimato chirurgo che vive e lavora a Parigi ma che è subito pronto a volare a Genova per avviare il piccolo due tempi Piaggio e lanciarsi nell’impresa.
E’ il 13 agosto e la sera cala sulla delegazione di Sestri Ponente, quando le due Vespa perfettamente in ordine si avviano verso est, alla volta del sud Italia.
I due fratelli hanno percorso pochi chilometri e, Gianfranco deve subito redarguire il fratello perché mantiene una media troppo sostenuta e quindi teme per la resistenza del mezzo. Sono appena a Recco quando discutono gli accordi in merito al viaggio ed alle soste.
La notte arriva a grandi passi sui due scooter bianchi che raggiungono solo l’abitato di Levanto nelle Cinque Terre. La coppia di fratelli cerca un posto dove dormire e mangiare ma, mentre per il secondo obiettivo la soluzione arriva, il primo rimane irrisolto.
Ecco che la vista di un provvidenziale negozietto che “vende un po’ di tutto”, fornisce ai due una tenda con la quale si accampano in una zona isolata della costa. Questo oggetto si rivelerà provvidenziale per il resto del viaggio che continua verso sud.
A velocità ridotta i due vespisti macinano chilometri su chilometri oltre la Toscana fino in Lazio, dove si concedono una foto al Colosseo per immortalare le loro cavalcature accanto ad un simbolo della Capitale.
Ed ancora più giù in direzione Campania, lungo la Costiera Amalfitana e poi Napoli, Sorrento, in un caleidoscopio di strade, panorami ed incontri unici.
Le due cavalcature con la loro andatura ridotta hanno permesso di godere di scorci unici, assaporando passo dopo passo l’ambiente che cambia nel nostro splendido Paese.
Dopo ben millequattrocento chilometri, ecco che due Vespa bianche si affacciano sul centro di Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, accolte da amici e parenti, pronti a festeggiare l’impresa dei fratelli Giovinazzo.
L’emozione è forte in Gianfranco quando racconta del lungo ed emozionante viaggio che hanno portato a termine senza il minimo problema.
Al momento dell’arrivo il pensiero è andato subito all’amico Carlo che, dall’alto ha seguito i due lungo la Penisola, forse un poco invidioso per non aver partecipato… Chiediamo allora ad uno dei protagonisti cosa si celi dietro un viaggio simile, davvero molto particolare.
“A me piace molto improvvisare”, ammette Gianfranco, “e da questo unito alla passione per la Vespa è nato questo viaggio unico. Certo per affrontare un percorso simile occorre una certa capacità tecnica per intervenire sul mezzo in caso di problemi ed avere strumenti e ricambi adeguati. Noi, per fortuna non abbiamo avuto bisogno di nulla… Ho controllato la candela per scrupolo in Toscana e poi in Campania, ma la Vespa era realmente perfetta. Stessa cosa dicasi per quella di mio fratello”.
I due viaggiatori sono partiti con a bordo alcune chiavi inglesi (10, 11 e 13 per la precisione), cacciaviti e pinze e poi un bel po’ di ricambi, alcuni doppi e tripli pronti ad affrontare ogni tipo di guasto.
In realtà nessun pezzo è mai uscito dalle borse sistemate sui portapacchi.
“E’ stato un viaggio impegnativo dal punto di vista fisico, le molte ore in sella ci hanno un po’ provato”, continua Giovinazzo, “ma le bellezza dei luoghi, la scoperta di cibi e vini tipici e gli incontri fatti hanno eliminato immediatamente ogni segno si stanchezza, ripagandoci con emozioni incredibili. I posti cambiano a poco a poco e ci accolgono ognuno con un aspetto differente fatto di storia e tradizioni. Il suono incofondibile della Vespa, il suo procedere lenta tra l’odore del motore a due tempi che si perde nel vento è qualcosa di indescrivibile e terribilmente affascinante, che arriva da un tempo lontano ma sempre attuale”.
Gianfranco si emoziona raccontando della loro impresa e si percepisce una reale passione ed una grande curiosità di scoprire.
Il viaggio verso la Calabria è terminato ma sicuramente una nuova occasione di partire si presenterà presto. Attendiamo allora notizie dall’amico vespista… Andrea Costa e Roberto Polleri (foto di Gianfranco Giovinazzo)